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Con la famosa canzone svizzera Ranz des Vaches (Canto dei vaccai), la Filarmonica ha usato tre tipici corni della alpi svizzere, da sinistra: Gilbert Berchier, Massimiliano Crotta e Simone Jenni
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Un articolo di Remo Tosio
Con l’edizione del concerto primaverile 2017, avvenuto sabato 22 aprile nella palestra di Santa Maria, la Filarmonica Comunale di Poschiavo ha portato grandi novità. La banda non era più ubicata nella metà della palestra e il pubblico nell’altra metà, come di consueto. Per la prima volta è stata usata soltanto una metà, con l’aggiunta di una scalinata, così come si usa nei grandi teatri delle metropoli. Quindi la gente era sopraelevata e i musicisti ubicati in fondo, il che guadagnava anche dal lato acustico. L’altra novità consisteva nell’impiego di tre tipici corni svizzeri, che sono stati usati per l’esecuzione della famosa canzone francese dialettale svizzera Ranz des Vaches, nella traduzione italiana Canto dei vaccai. Si tratta della vecchia e popolare melodia Lioba, che non manca mai alla Fête des vignerons.
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