Oggi a Berna presso Villa Stucki è stato consegnato alla Valposchiavo il premio CIPRA 2016 grazie al progetto 100% Valposchiavo. Presenti all'evento Silva Semadeni, consigliera nazionale; Kaspar Howald, direttore Ente Turistico Valposchiavo e Cassiano Luminati, ex presidente Regione Valposchiavo e promotore del progetto.
Laudatio di Silva Semadeni
100% Valposchiavo – Un progetto all’avanguardia
Il progetto 100% Valposchiavo appare ai miei occhi come una piccola „rivoluzione“. Sarebbe meglio però definirlo „un’iniziativa lungimirante“, perché nelle regioni di montagna le rivoluzioni non sono di casa. Questo progetto regionale ha però così tanta forza in sè, che mi piace definirlo, esagerando un po’, un progetto „rivoluzionario“. E questo per tre motivi:
1. Il progetto si fonda sulle proprie effettive risorse e rafforza la propria efficienza economica.
Per una valle di montagna è questo un presupposto importante. Le valli di montagna combattono contro lo spopolamento, spesso sono le forze più promettenti che se ne vanno. Tanti pensano che il futuro sia domiciliato in città. Chi resta in valle si sente quasi in obbligo di giustificare la propria decisione. E ora questo progetto fiero, sicuro di sè! Non ci si lamenta, non ci si aspetta miracoli da qualche forza esterna. Si vuole aumentare il valore aggiunto locale e tenerlo in Valle. Il concetto è così semplice - e così giusto, così promettente!
2. 100% Valposchiavo è un progetto evolutivo.
Punta coerentemente su uno sviluppo sostenibile, su uno sviluppo sano e autodeterminato della Valle. E apre nuove prospettive. Oggi riguarda l’agricoltura e il turismo, la gastronomia in particolare. Già oggi 10 alberghi e ristoranti si impegnano a riservare nella loro offerta un posto speciale ai prodotti locali: Almeno tre menù di produzione 100% locale, con certificazione, si trovano in futuro sulla loro lista dei menù. La coltivazione delle materie prime necessarie alla preparazione di questi menù rappresenta una sfida anche per l’agricoltura, chiamata a differenziare la produzione, per esempio nel settore dei cereali (farina, „farina nera“). Un’alta qualità dei prodotti è garantita dalla produzione biologica. Oltre il 90% dei contadini valligiani asseconda le direttive della produzione biologica. La meta è 100% bio. Anche l’elaborazione dei generi alimentari richiede nuove idee. La nuova caseria con l’impianto solare ha già imboccato la strada giusta. Ora si aprono nuove strade anche per la produzione della pasta, per le panetterie e macellerie. Pizöcar e taiadin, gli spaghetti del mulino, misolti, murtadela e lüganigheta, brescedela da segal: 100% Valposchiavo e 100% bio, questa è massima qualità! E questa qualità viene richiesta dal mercato, si può esportare e si addice al turismo sostenibile della nostra Valle. Il progetto 100% Valposchiavo manda messaggi simili anche all’industria del legno e alle altre imprese artigianali valligiane. Il tutto è anche più facile da „vendere“ sul mercato turistico. E l’aumento generale di qualità proposto dal progetto 100% Valposchiavo potrà manifestarsi in un aumento della domanda in tutti i settori.
3. La popolazione ha un traguardo a cui mirare. 100% Valposchiavo è la meta!
Il valore e l’importanza del territorio che ci circonda vengono rafforzati da questo comune traguardo. E anche la natura e la cultura ne approfittano. Vantaggiosa è inoltre la collaborazione fra i singoli attori e i singoli settori. E non da ultimo i pionieri, i primi contadini bio che già da tanti anni battono questo sentiero, ricevono oggi un riconoscimento per il loro lungo impegno.
Sì, 100% Valposchiavo è un progetto esemplare per le regioni di montagna. Per questo mi fa particolarmente piacere che fra i progetti premiati dalla giuria della CIPRA ci sia anche 100% Valposchiavo.
Silva Semadeni, consigliera nazionale