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Pentecoste con le guardie pontificie
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ATTUALITÀ
Pentecoste con le guardie pontificie
Pubblicato il: 5/31/2015
            


 
 


Un articolo di Graziano C. Rossi
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Le ex-guardie con le loro famiglie, già presenti in valle da sabato mattina, hanno potuto visitare il museo poschiavino presso il Palazzo de Bassus-Mengotti e alcuni luoghi caratteristici della vicina Valtellina. 
La domenica, in una chiesa gremita, hanno partecipato alla Santa Messa Solenne di Pentecoste. Alcuni camerati, indossando la caratteristica uniforme, hanno assicurato il picchetto d’onore all’altare.

Il parroco, nella sua omelia, dopo avere illustrato il significato della solennità celebrata e l’appello di Papa Francesco alla preghiera per i martiri della fede, riferendosi al dono dello spirito della fortezza ha ricordato il celebre episodio del «sacco di Roma»: un esempio di particolare fortezza e di testimonianza vissuto dal primitivo drappello di Svizzeri a servizio del Santo Padre. La vicenda si inquadra nella cornice dei conflitti per la supremazia in Europa, tra gli Asburgo, con Carlo V Imperatore del Sacro Romano Impero e re di Spagna e Francesco I di Valois, Re di Francia. In questo tragico evento morirono 147 guardie, insieme al loro capitano Gaspare Röist, il 6 maggio del 1527, difendendo il Papa Clemente VII dalle truppe Lanzichenecche di Carlo V, fino a dare la vita per lui.

Il ricordo di quel saccheggio terreno – ha ricordato il parroco commentando il fatto storico – può farci riflettere sul fatto che esiste anche la minaccia di un saccheggio più pericoloso, quello che potremmo definire spirituale. Nell’odierno contesto sociale c’è il rischio di cadere in un impoverimento progressivo dell’anima, poiché molti inseguono ideali e prospettive di vita superficiali, che colmano solo bisogni di apparenza ed esigenze materiali. Questo avviene quando manca la fortezza. La conquista di solidi ideali, di valori per cui val pena dare la vita, la perseveranza nel bene hanno bisogno dello spirito di fortezza. Poi, rivolgendosi ai giovani presenti, don Davide li ha esortati a prendere in considerazione l’opportunità per il loro futuro, di magari offrire alcuni anni della propria vita, al corpo della Guardia Svizzera Pontificia. L’esperienza della Guardia, la gioia della Fede, l’amore alla Chiesa, giurare di difendere il Papa con la propria vita, sono tutte occasioni che non solo necessitano di una particolare fortezza ma espressioni di una bella testimonianza di vita cristiana.

Al termine della celebrazione, dopo le foto di rito, tutta la Comunità ha partecipato al rinfresco offerto sul piazzale della Chiesa. Una bella giornata particolarmente riuscita grazie all’impegno e la generosità di molti. A tutti un grazie cordiale.

Graziano C. Rossi

 

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